– Ricordare che l’attività è svolta da un bambino e non da un adulto.
– Non decidere troppo per lui.
– Non interferire con l’allenatore nelle scelte tecniche, evitando di dare giudizi in pubblico (in caso di episodi importanti rivolgersi in Società).
– Non rimarcare troppo al bambino una partita mal giocata o quant’altro, evitando di generare in lui ansia da prestazione.
– Sostenetelo davanti alle difficoltà, gratificatelo quando fa bene.
– Abituare il bambino a farsi la doccia, legarsi le scarpe e portare la borsa da solo.
– Non entrare nel recinto di gioco e nello spogliatoio.
– Controllarsi durante le partite: un tifo eccessivo è diseducativo per i bambini e nuoce all’immagine della Società.
– Saper ascoltare il bambino e vedere se, quando torna a casa dopo l’allenamento o la gara, è felice.
– Ricordare che sia i compagni che gli avversari del proprio bambino sono bambini a loro volta e pertanto vanno rispettati quanto lui e non offesi.
– Rispettare l’arbitro e non offenderlo: molto spesso gli arbitri sono dei dirigenti e anche loro genitori che stanno aiutando e tutti possono sbagliare.
– Rivolgersi in Società per problematiche serie e non futili.
LA DIREZIONE